Scuola Secondaria di II°

Di seguito gli articoli della scuola secondaria di secondo grado.

 

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L'intero Istituto si congratula con la studentessa Elisa Bazzichetto per il prestigioso premio ricevuto, la Medaglia di Bronzo al Valore Atletico.

Elisa oltre ad essere una atleta di livello internazionale nel tiro con l'arco, è uno studentessa sempre presente e puntuale nello studio. A lei vanno le nostre più orgogliose congratulazioni, con l'augurio di raggiungere altri importanti traguardi e riconoscimenti.

 

 

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In questo periodo in cui lo sport ha subito delle restrizioni, noi insegnanti di Scienze Motorie ci siamo posti diverse domande. Una di queste è stata: esistono aree dello sport che a scuola vengono meno approfondite e praticate? La risposta ci ha portato a scoprire il mondo degli scacchi. 

Questo gioco molto antico ha infatti una componente strategica elevatissima, che permette di ampliare le proprie conoscenze e di migliorare le proprie capacità di formulare un piano d'azione. I pedoni vengono mossi infatti giocando d’anticipo e prevedendo le possibili mosse dell'avversario. 

Il progetto è stato sviluppato con la classe 4^ liceo scientifico. Dopo aver spiegato le regole base del gioco e i movimenti base dei vari pezzi, i ragazzi hanno iniziato a sfidarsi tra loro cercando di seguire i principi alla base di questo sport:

  • controllare il centro della scacchiera;

  • tutti i pezzi sono importanti per arrivare alla vittoria;

  • difendere il re;

  • non limitarsi a difendere, per vincere bisogna attaccare.

Nella giornata di giovedì 17 dicembre gli studenti hanno svolto un torneo interno in didattica a distanza grazie all’utilizzo di un broswer game. Il torneo in finale è stato vinto dallo studente Andrea Peruzzetto, con una partita giocata magistralmente in attacco sconfiggendo il compagno Filippo Verardo, classificatosi secondo.

Nell’arco delle due ore di Scienze motorie tutti gli studenti hanno svolto almeno 4-5 partite. 

Vista la buona riuscita del progetto, l’attività degli scacchi verrà riproposta anche nella didattica in presenza, viste le forti componenti cognitive e strategiche insite in essa.

 

Incontri formativi per i ragazzi del Liceo Sportivo

A partire da domani i nostri ragazzi del liceo sportivo parteciperanno a tre incontri formativi a tema sportivo programmati per il mese di dicembre. Gli ospiti di questi incontri saranno i seguenti.

Nel primo incontro avremo Sara Gasparotto e Mattia Pessot, due nostri ex studenti del liceo sportivo che stanno portando avanti la loro carriera professionistica: Sara gioca a pallavolo ad alto livello Universitario negli USA ad Hartford, Mattia è un calciatore che fa parte della Virtus Verona in serie C 

Nel secondo appuntamento avremo la fortuna di ospitare Marco Donadel, ex giocatore professionista con alle spalle più di 200 partite in serie A. Inoltre è stato titolare nell'ultima nazionale under 21 che ha vinto l'europeo di categoria nel 2004 e sempre nel 2004 ha conquistato la medaglia di bronzo ai giochi olimpici di Atene. Ora è collaboratore tecnico dello staff di Cesare Prandelli alla Fiorentina.

Nell'ultimo incontro l'ospite sarà Luca Amadessi, manager sportivo giramondo, fondatore di una società Milan Junior Camp e di una scuola calcio Milan a Dubai e fondatore del Modena Volley Experience. Racconterà ai ragazzi le sue diverse esperienze culturali e sportive in tutto il mondo, in modo particolare la più emozionante vissuta in Africa.

Questi interventi sono stati pensati per far sì che i nostri ragazzi, anche in un momento di diffcoltà come quello che stiamo vivendo, possano cogliere le varie sfacettature che compongono il meraviglioso mondo dello sport e trarne ispirazione.  

 

La vita dagli occhi di uno studente del Liceo Scientifico Sportivo

 

Sembra tutto così surreale.

Le mascherine le vedevamo solo nelle serie tv, le grandi pandemie le abbiamo soltanto lette nei libri di scuola...mai avremmo potuto immaginare che un virus  avrebbe potuto modificare, in modo così brutale e veloce, il nostro quotidiano, le relazioni sociali, privandoci anche dei piccoli gesti che prima ci risultavano scontati.

Esattamente un anno fa, il 17 novembre 2019 ci fu il primo caso di Coronavirus in Cina.

Inizialmente eravamo convinti che il virus non avrebbe mai raggiunto l’Europa, eravamo quasi incuriositi da ciò che stava succedendo, attratti dalla novità, ma non preoccupati. 

A inizio 2020 i primi casi in Italia, poi a febbraio il governo ha annunciato la chiusura delle scuole per una settimana. Inutile spiegare l’euforia di quel momento, per noi studenti sembrava un sogno poter “staccare” un attimo la testa dalla scuola. 

Venivano pubblicate una marea di notizie, molto spesso contraddittorie e i telegiornali davano costante e asfissiante aggiornamento sul numero di contagi, che erano, giorno dopo giorno, in forte aumento. 

In seguito il governo ha esteso il periodo di chiusura delle scuole e man mano vennero chiusi anche bar, discoteche, palestre, piscine, ristoranti…

Poi per cinque mesi tutto si fermò. Lontani da tutto. Lontani da tutti. 

Quello che ci ha spiazzato di più è stato il fatto che da un momento all’altro, il nostro futuro, le nostre idee, i nostri sogni ci sono risultati improvvisamente incerti e sono stati rimpiazzati da dubbi e paure.

“Il pensiero del futuro ci rende qualcuno”, ora le nostre certezze vacillano, tutti gli sforzi e i sacrifici fatti sembrano non aver portato a nulla.

Il tempo è preziosissimo, e mai come ora mi sono resa conto che  a volte l’ho sprecato inutilmente perchè non ho saputo godere della sua bellezza.

In questo tempo spesso veniamo colti da una strana monotonia, a cui non eravamo abituati, vista la vita frenetica che facevamo. Serate con gli amici, feste, impegni sportivi, allenamenti, scuola...era più il tempo che stavamo fuori casa che quello che trascorrevamo con la famiglia.

Alzarsi, fare le videolezioni, mangiare, dormire...un ciclo infinito che si ripete ogni giorno.

Mi sono sempre chiesta come sarebbe stato mettere il mondo “in pausa”; ora guardando dalla finestra, lo vedo. Le strade deserte, il cielo sereno, nessuno nei marciapiedi, le vie, i negozi chiusi. Anche i telegiornali  ci mostrano i vari scenari di questo mondo, che il più delle volte mi fanno venire i brividi.

I mesi di quarantena ci hanno fatto toccare con mano cosa vuol dire “solitudine”, e di conseguenza l'importanza del rapporto con i propri amici e familiari.

Le prime settimane, almeno per me, mi sono servite per riprendere fiato dalla vita che facevo tra sport, scuola, varie attività pomeridiane.

È stato un periodo di riflessione, un tempo per conoscersi meglio, riflettere sulle proprie capacità e fantasticare sul proprio futuro. 

Dopo alcuni mesi però, per tutti questa situazione è diventata molto pesante.

Poi arriva l’estate, i contagi diminuiscono, si lascia spazio al divertimento e alla voglia di stare con gli amici.

Da settembre 2020, i virologi dicono che molto probabilmente ci sarà una seconda ondata.

Siamo a metà novembre e la battaglia con il virus è ancora aperta.

L’interesse, l’ambizione, la speranza e le sicurezze che si erano rafforzate nei mesi estivi, ora sono di nuovo in bilico.

Le scuole superiori adottano la didattica a distanza, mentre medie ed elementari continuano in presenza. 

Noi studenti eravamo convinti che da settembre ci fosse stata almeno la possibilità di riprendere la “normale vita scolastica”...purtroppo però la situazione è ancora molto delicata.

Prima che questo virus iniziasse a impadronirsi delle nostre giornate, prima che iniziasse a dettare legge, prima che provocasse tutto questo dolore, non eravamo nemmeno coscienti della vita che facevamo, di quanto fortunati siamo. 

Avere una famiglia, delle cure mediche, andare a scuola o semplicemente avere un lavoro che ti assicuri uno stipendio stabile, era diventato talmente scontato che solo dopo questi mesi di lockdown ne siamo diventati consapevoli.

Quando finirà? 

Tutti ce lo stiamo chiedendo e la risposta, che resta sospesa, ci fa soffrire. Tuttavia dobbiamo continuare a sentire che questo è il “qui ed ora” dove rimane necessario dare il meglio di noi.

 

Angela Marchetto - 2^ liceo scientifico

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